È già da un pò di tempo che non mi dedico alla stesura di un articolo, ma oggi più che mai abbiamo bisogno di tenerci in contatto anche tramite i mezzi di comunicazione detti ‘media’.
Proprio in una situazione come questa mi fa piacere raccontarvi un pò le fatiche e le soddisfazione di un settore che non può e non deve fermarsi.
In una situazione simile, dicevo, sembra giusto raccontare un pò il mio lavoro come quello di tanti altri imprenditori. La vita campestre è molto dura per antonomasia, ma oggi, con le restrizioni e i limiti cui bisogna sottostare la situazione e ancor più dura.
Dalle necessità dei mezzi agricoli, dalla nafta ai pezzi di ricambio, dalle restrizioni che causano alla manodopera spesso e volentieri ritardi di vario genere sul lavoro etc..
Insomma se già la sveglia alle cinque del mattino non bastasse, lo stress di cui ci si carica prima di uscire di casa non facilita la cosa, ma anzi peggiora la gestione della situazione. Ma non mancano certo le soddisfazioni che riguardano l’affetto e la stima che giungono dai fruitori del nostro lavoro che iniziano a comprenderne l’importanza.
Ritengo che oggi un pò tutti dovremmo riconoscere l’alto valore del lavoro dell’imprenditore e della manodopera agricola. Un pò di tempo fa dicevo scherzando che un giorno saremmo finiti a mangiare schede sd piuttosto che PC interi; forse è questo il giorno favorevole, il momento in cui riconosciamo che nel mondo c’è un sopra e un sotto, uno giusto e uno sbagliato, un dovere e un nolere che necessariamente va mutato in dovere, il dovere che abbiamo verso le generazioni future, noi stessi e l’universo.
Spero di avervi lasciato qui uno spunto di riflessione.